L'alimentazione

Il cane può essere alimentato secondo diverse modalità.

Quella più diffusa e comoda è rappresentata dai mangimi (a base di vari tipi di carne) di produzione industriale, che possono essere secchi o umidi.

Il mangime secco (le cosiddette crocchette) è già pronto per il consumo, mentre quello umido deve essere integrato con riso soffiato o cereali.

Il mangime umido (le cosiddette scatolette) è certamente più appetibile del primo, ma, avendo un elevato contenuto di acqua, risulta in proporzione più costoso.

Che si scelga l’uno o l’altro, la cosa importante è privilegiare un mangime industriale di elevato livello che fornisca una certa garanzia in merito alla qualità degli ingredienti impiegati.

Sarà inoltre cura di ogni padrone individuare, all’interno della gamma di prodotti della marca scelta, il cibo più adatto al proprio cane, tenendone in considerazione l’età, la razza, le dimensioni e le eventuali particolari esigenze nutrizionali.

 

L’alternativa al cibo industriale è rappresentata dall’alimentazione casalinga, forse più economica di quella industriale, ma probabilmente non altrettanto equilibrata e bilanciata.

E’ indispensabile che questo tipo di alimentazione (che in passato rappresentava la regola, mentre ora è diventata l’eccezione rispetto alla più comoda alimentazione industriale) comprenda sempre un buon quantitativo di carne, in quanto il cane, come dimostra la sua forte dentatura, resta pur sempre un carnivoro!

 

Il terzo metodo di alimentazione è rappresentato dalla dieta BARF, consistente nell’utilizzo di tutti gli alimenti di cui un cane potrebbe cibarsi se vivesse allo stato brado, o meglio, in branco nelle foreste, come il suo cugino lupo: carne cruda, muscolo, organi, frattaglie, verdure e frutta crude, ma niente cereali. L’obiettivo di tale dieta è quello di alimentare il cane con ciò che potrebbe essere il risultato di una battuta di caccia, quindi una preda con all’interno del proprio stomaco il resto della digestione. Per questo motivo, la carne viene somministrata al cane cruda e comprensiva di ossa, mentre gli organi e la verdura sono frullati per simulare il contenuto dello stomaco della preda. Secondo i suoi sostenitori, la dieta BARF è in sintonia con il tipo di masticazione dei nostri cani, nonché con il loro tratto digerente, corto e ricco di enzimi utili alla sintetizzazione della carne cruda.

 

A prescindere dal tipo di alimento che si scelga di dare al cane, si consiglia vivamente, per un discorso non solo nutrizionale, ma anche e soprattutto di tipo psicologico (al fine di garantire l’instaurazione di un corretto rapporto gerarchico tra padrone e cane), di non lasciare mai il cibo a disposizione del cane. Quindi, se il cane (cucciolo o adulto) non mangiasse, la ciotola gli dovrebbe essere tolta dopo al massimo 5 minuti, e riproposta tale e quale al pasto successivo.

Non esiste nulla di più sbagliato di precipitarsi a sottoporre al cane un ventaglio di alternative, temendo che gli succederebbe chissà cosa se saltasse un pasto!

Non gli capiterebbe assolutamente niente… anzi, se si adottasse la regola "dei 5 minuti" fin dall’inizio, il cane ben presto imparerebbe a consumare il pasto in men che non si dica!

Al contrario, se si cedesse (tenendo il comportamento opposto), si potrebbe poi incorrere in una serie di difficoltà nel rapporto con il proprio amico peloso.

La spiegazione di tutto ciò è ravvisabile nelle dinamiche del branco (a cui il cane, essendo un discendente del lupo, non è estraneo), nell’ambito del quale il capo branco concede ad un proprio gregario solo pochissimi minuti per alimentarsi della preda prima di offrirla agli altri gregari.

 

Ovviamente, queste regole valgono solo ed esclusivamente se il cane è in piena salute. Quindi, se il cane non mangiasse, prima di ignorare tale comportamento come ora suggerito, ne va preliminarmente valutato lo stato generale (tipo di evacuazione, vivacità etc), rivolgendosi, se ci fossero problemi, ad un bravo veterinario.